CRO Race 2022, Jos van Emden attacca l’UCI: “Circuiti finali troppo pericolosi, hanno perso ogni credibilità”

Il finale della sesta e ultima tappa della CRO Race 2022, quella che si è conclusa nella capitale croata Zagreb con il successo di Elia Viviani, è stata la classica “goccia che fa traboccare il vaso”. I corridori in gara hanno affrontato un circuito cittadino a dir poco insidioso, caratterizzato da rotaie del tram, da curve molto strette e da tanti ostacoli viabilistici, oltre che da alcuni punti in cui i ciclisti potevano pedalare sui marciapiede, praticamente a contatto con i passanti. La cosa non ha lasciato indifferenti i corridori, che hanno sottolineato, una volta di più, la pericolosità della situazione.

A parlarne è stato soprattutto Jos van Emden, esperto portacolori della Jumbo-Visma: “L’intera CRO Race aveva dei finali pericolosi – le parole del neerlandese raccolte da VeloNews –  Prima dei circuti non c’erano problemi, ma queste parti nelle varie città erano davvero troppo. Alla mattina guardavo i roadbook e speravo che alla fine fosse tutto ok, ma poi si rivelava l’esatto contrario. Dovrebbe essere una cosa inaccettabile, ma io non so cosa si possa fare. L’UCI dovrebbe fare qualcosa, ma io non riesco più a prenderli sul serio”.

La descrizione di Van Emden del circuito di Zagreb: “C’erano le rotaie del tram, spartitraffico, cartelli stradali e persino i paletti usati come dissuasori per la sosta delle automobili. Lungo la discesa c’erano buche in cui potevi scomparire e questo non è capitato solo all’ultima tappa. In questa corsa è successo in tutte le tappe finite in circuito. Io ed altri corridori abbiamo fatto notare la cosa, ma i commissari dell’UCI hanno detto che non vedevano alcun problema. Per me l’Unione Ciclistica Internazionale ha perso ogni credibilità. Hanno dimostrato che a loro la nostra sicurezza non interessa assolutamente. Sono sicuro al 100 per cento che i finali di tappa non li controllano neanche”.

Il corridore della Jumbo-Visma, 37 anni, sottolinea inoltre: “Per me è stata la prima volta alla CRO Race, ma sarà anche l’ultima. Non penso che la mia squadra ci tornerà. Le possibilità di farsi male sono troppo altre. A Jonas Vingegaard non è piaciuto perdere la generale come l’ha persa (proprio all’ultima tappa, per via degli abbuoni – ndr) ma ha anche detto che non voleva rompersi il collo. Era la giusta decisione da prendere: abbiamo perso la corsa, ma almeno non ci siamo fatti male”.

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